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Questioni fondamentali

L'iniziativa riscuote praticamente solo simpatia: Oltre 150'000 firme raccolte, oltre 3000 comunicati stampa pubblicati in Svizzera e all'estero. Anche il consigliere federale Schneider Amman ha fatti i complimenti all'iniziatore Armin Capaul per il suo impegno. Diciamo la verità: è tutto chiaro o vi sono ancora argomenti contrari?
Con l'indennizzo a favore di chi tiene animali con le corna si introduce una semplice differenziazione nel modo di tenere le mucche e le capre. Gli animali con le corna richiedono più lavoro e impegno finanziario.
L'iniziativa e la sua attuazione si basano al 100% sulla libera scelta. Non si introduce alcun divieto - ad esempio della decornazione. Continuano ad essere i proprietari degli animali a decidere se vogliono tenere mucche e capre con o senza corna.
L'attuazione è collegata al cosiddetto programma RAUS. In questo modo si garantisce il rispetto di altri importanti standard per il benessere degli animali, cioè una stabulazione rispettosa delle specie in ogni tipo di stalla.

La problematica della decornazione

Esistono prove scientifiche che la decornazione è dolorosa?
Sì. La professoressa Claudia Spadavecchia della facoltà di medicina veterinaria dell'università di Berna (Vetsuisse) ha svolto ricerche sul tema nel 2016 assieme a Daniela Casoni. Ne è risultato che oltre il 20% dei vitelli decornati soffrono di dolori a lungo termine per oltre 3 mesi. Anche i dolori a breve termine sono chiaramente dimostrati.
Sul giornale Ostschweiz am Sonntag del 19 agosto 2018 è stato pubblicato un articolo dettagliato sul tema. Lo potete leggere sul nostro sito internet qui.

Perché il legislatore non interviene nonostante questi risultati?
Anche noi ci poniamo la questione. Rivolgetevi quindi all'Ufficio federale dell'agricoltura.

Perché si continua a poter decornare le mucche e le capre (gli animali da reddito), mentre interventi equivalenti sugli animali domestici sono vietati dal 2008 nella legge sulla protezione degli animali?
La società considera gli animali domestici diversamente rispetto agli animali da reddito. Gli animali domestici sono i nostri amici. Gli animali da reddito, invece, sono considerati mezzi di produzione. Diamo loro meno attenzioni e dal punto di vista etico e giuridico hanno meno valore e dignità. Ecco perché sono permessi più interventi contro gli animali da reddito.
In poche parole: Le differenze esistono perché dedichiamo molto meno attenzione alle cure degli animali da reddito in confronto agli animali domestici.

Perché l'iniziativa non prevede un divieto della decornazione? Con un divieto la questione sarebbe decisa in modo molto più elegante?
Ma non farebbe senso, perché in quel caso molti si opporrebbero all'iniziativa. Ci sarebbe una controcampagna che attualmente, invece, non c'è. La possibilità che la questione venga accettata sarebbe più scarsa.
Ci sono aziende agricole che hanno seri problemi con gli animali con le corna perché le loro stalle e/o il loro modo di trattare gli animali sono insufficienti. In questo tipo di aziende ci sarebbero più ferimenti degli animali se non ci fosse la possibilità di decornarli. Purtroppo ci vorrà ancora del tempo finché tutte le aziende saranno in grado di tenere animali con le corna. La parola d'ordine è quindi promuovere, non obbligare.

Le corna non sono semplicemente troppo pericolose quando ci si occupa di giovenchi (vaccine e manzi)?
No, è facile imparare come muoversi. In passato, tutti quelli che si occupavano di giovenchi erano capaci di farlo. Anche oggi tutti possono essere capaci. Si potrebbe anche pensare di organizzare dei corsi per i proprietari che desiderano passare ad animali con le corna. Le cose più importanti si potrebbero impararle in un'unica giornata.

Ma il pericolo di ferimento aumenta
È vero che le corna comportano un rischio di ferimento. Come molte altre cose nell'agricoltura. Ma pianificando correttamente le stalle e instaurando un buon rapporto con gli animali, il rischio è minimo.
Importantissimo: Anche dopo l'accettazione dell'iniziativa, i proprietari degli animali continueranno a decidere se tenere animali con o senza corna.

Funziona anche senza corna come dimostra il 90% degli animali decornati o geneticamente privi di corna. La natura può sostituire la funzione delle corna?
Le mucche sono animali estremamente adattabili e robusti. Sembra che riescano a sopperire abbastanza bene a ciò che manca loro. Si osserva ad esempio - se decornate da vitelline - che sviluppano una forma dell'osso frontale diversa, più alta e leggermente appuntita in confronto agli animali con le corna. Ciò è stato oggetto di misurazioni e confronti in un mattatoio eseguiti su oltre 200  crani da parte dell'Istituto per l'agricoltura biologica. È come se tentassero di sviluppare nell'osso frontale il massimo di altezza possibile. Ma è giusto costringere gli animali a compensare le nostre manipolazioni? Secondo noi no.
Si commettono inoltre gravi errori anche nelle stalle. Se gli animali non hanno le corna, si possono costruire stalle più piccole, ci vuole meno spazio per coricarsi e per le mangiatoie. La costruzione risulta meno costosa. Tuttavia, osservando questi animali nelle stalle strette, ci si rende conto che anche per quelli senza corna queste condizioni non sono adatte. Infatti non possono distendersi, alzarsi e circolare in modo naturale.
Per gli animali con le corna ci vogliono stalle più ampie, proprio come sono previste per i manzi. Decornando gli animali nascondiamo gli errori nella costruzione delle stalle, perché vi osserviamo meno ferimenti rispetto alle stalle con animali con le corna. Se iniziamo di nuovo a tenere più animali con le corna, costruiremo anche di nuovo stalle migliori.

L'importanza delle corna

Perché le corna sono importanti? Pare che gli animali comunichino con le corna. Come funziona esattamente?
Le mucche usano le corna per comunicare tra loro. Un leggero movimento della testa comunica all'altra mucca se può passare o no. Senza le corna, le mucche non possono mostrarlo in modo così chiaro e devono darsi spintoni per far capire i segnali.
Le corna servono alle mucche per l'igiene del corpo. Con esse possono grattarsi la schiena. Inoltre si riconoscono dalla silhouette che per natura è fortemente caratterizzata dalle corna.
Quando combattono, le mucche usano le corna per fissare le teste una contro l'altra senza che scivolino via. Infatti, il combattimento delle mucche serve unicamente a misurare le forze, non a ferirsi.

Che cosa avviene nella testa e nelle corna dal punto di vista fisiologico?
Il corno è un organo estremamente vitale, fortemente irrorato di sangue e innervato (cioè percorso da nervi). Sotto il corno si trova lo strato germinativo dell'epidermide e al di sotto il derma e quindi l'osso, la cosiddetta radice del corno. Questa è porosa e rivestita internamente con mucosa. Questa mucosa si innesta nel corno senza soluzione d continuità provenendo dalla cavità frontale. Il corno fa quindi fisiologicamente parte della cavità frontale. Da notare che la radice del corno è l'unico osso dell'animale che continua a crescere per tutta la vita.
Ad ogni respiro, anche le corna sono aerate dall'aria che passa dal naso. L'aria del respiro della mucca è sempre frammista ai gas del rumine (infatti, la mucca rutta da 1 a 2 volte al minuto per espellere il gas del rumine), per cui tali gas raggiungono anche le cavità della radice del corno. Inoltre, l'aria viene inumidita e riscaldata dalle mucose. Le particelle che vi fluttuano vengono depositate sulle mucose, da dove sono espulse nuovamente all'esterno.
In questo modo, i grandi seni paranasali della mucca possono ampliare fortemente la superficie delle mucose fin dentro la radice del corno e diventare elemento importante del sistema immunitario legato all'apparato respiratorio.

L'agricoltura Demeter attribuisce un significato speciale alle corna: quale?
L'agricoltura Demeter si basa sul "Corso di agricoltura" di Rudolf Steiner. Steiner tenne questo corso per agricoltori nel 1924 strutturandolo in 8 relazioni con spazio per domande.
Una parte importante del corso è dedicata ai prodotti da spruzzare per migliorare la fertilità del terreno e la maturazione delle piante, e ai preparati per il compostaggio per armonizzare e rafforzare il concime.
Quasi tutti i preparati di compostaggio sono prodotti con l'impiego di organi animali e di piante curative. I due prodotti da spruzzare sono composti da corna di mucca e letame di mucca o quarzo triturato. In questo contesto, Steiner spiega la funzione delle corna. Hanno il compito di far fluire verso l'interno le correnti, di evitare che le correnti di forza si perdano verso l'esterno. Quindi anche nell'animale servono a trattenere le forze all'interno e a rifletterle fino agli organi della digestione. In questo modo si espleta un grande lavoro negli organi della digestione.

L'attuazione dal punto di vista giuridico

La promozione degli animali con le corna nella Costituzione: ha senso?
Sì, si tratta dell'aggiunta di una mezza frase all'Art.104, cap. 3, lett. b della Costituzione, non di un nuovo articolo.
Costituzione federale Art. 104, cap. 3, lettera b (aggiunte in neretto):
(La Confederazione) promuove mediante incentivi economicamente redditizi le forme di produzione particolarmente in sintonia con la natura e rispettose dell'ambiente e degli animali; in tale ambito, provvede in particolare affinché i detentori di vacche, tori riproduttori, capre e becchi riproduttori siano sostenuti finanziariamente fintanto che gli animali adulti portano le corna.
Avremmo preferito anche noi creare un nuovo articolo di legge. Sarebbe stato perfetto ancorare la promozione nell'ordinanza relativa al contributo diretto.
Ci furono diversi tentativi in questo senso, prima che Armin Capaul lanciasse l'iniziativa. E anche quando era già stata consegnata, eravamo disposti a ridiscutere la questione e a risolverla attraverso una controproposta indiretta. Ad inizio gennaio 2018, la commissione dell'economia CET del Consiglio nazionale approvò addirittura il nostro controprogetto indiretto. Purtroppo, però, a fine gennaio 2018  la CET del Consiglio degli Stati rifiutò  la discussione.
A questo punto non restava altra via se non quella di una votazione sull'iniziativa.

Come si attuerà l'iniziativa? Ci sono già idee concrete?
Abbiamo già elaborato una possibilità di attuazione formulando la controproposta indiretta. Vi affermammo che il contributo per le corna doveva essere legato alle direttive RAUS: gli animali con le corna devono ricevere il doppio di contributi RAUS. Sicuramente, ciò sarà preso in considerazione anche dopo un SÌ all'iniziativa. Significa che tutti gli animali, anche quelli in stabulazione fissa, devono poter uscire a brucare al pascolo 26 giorni al mese in estate e 13 giorni al mese in inverno. L'importo dei contributi per vacche con le corna va stabilito nell'ordine dei contributi RAUS. Cioè: 190 CHF all'anno per mucca / toro e 38 CHF all'anno per capra / caprone.

Quali sono i contenuti delle direttive RAUS il cui rispetto va, secondo i promotori, posto come condizione per ottenere i contributi RAUS?
Significa che anche gli animali tenuti in stabulazione fissa devono uscire sui pascoli almeno 26 giorni al mese in estate e brucarvi almeno il 25% della razione giornaliera. In inverno devono poter uscire almeno 13 giorni al mese.

Non c'è il rischio che con l'accettazione dell'iniziativa per vacche con le corna aumenteranno di nuovo le stalle a stabulazione fissa?
No. Avevamo già elaborato una possibilità di attuazione nel contesto della controproposta indiretta. In quell'occasione abbiamo stabilito che il contributo per le corna andava legato alle direttive RAUS. Sicuramente, ciò sarà preso in considerazione anche dopo un SÌ all'iniziativa.
Significa che tutti gli animali, anche quelli tenuti in stabulazione fissa, devono uscire a brucare al pascolo almeno 26 giorni al mese in estate e 13 giorni al mese in inverno. Questo impegno aggiuntivo concerne anche tutte le aziende con stabulazione fissa. Chi costruisce una stalla nuova, di solito la prevede a stabulazione libera perché è un metodo più interessante dal punto di vista dell'efficienza del lavoro.
Va anche detto che per gli animali la stabulazione fissa non è nulla di grave se la costruzione è ottimale e se possono uscire spesso conformemente al programma RAUS.

Economicamente parlando

Si potrebbe vendere il latte e la carne di animali con le corna sotto un marchio speciale. In questo modo, i proprietari genererebbero direttamente un valore aggiunto per il maggiore impegno e non ci sarebbe bisogno dell'iniziativa.
Sì, è una buona aggiunta. Ma non basta, perché molti contadini vendono la loro carne o il loro latte a un grossista che non fa differenza tra animali con le corna e senza le corna.
Quindi è giusto e necessario che, come società, sosteniamo i contadini e le contadine che accettano il maggiore impegno finanziario per tenere animali con le corna. Infatti, sembra che sono sempre più numerose le razze allevate senza corna, anche se non conosciamo ancora tutti gli aspetti del significato delle corna. C'è bisogno di aziende che aiutano a conservare le corna. Ciò va a favore degli animali di cui le corna fanno parte, come si sa.
Ci sono tanti altri aspetti inerenti il benessere degli animali promossi dalla Confederazione sostenendo le aziende che li mettono in pratica. Uno di questi aspetti è di lasciare le corna agli animali. Inoltre, è importante che ci siano persone che tramandano le conoscenze necessarie per tenere animali con le corna. Questo sapere è un importante bene culturale che va pure conservato.

Perché oggi nell'agricoltura si deve promuovere e indennizzare praticamente tutto? Non bastano il buon senso e l'amore per gli animali delle famiglie di contadini?
Si devono promuovere in modo speciale gli aspetti come le corna perché altrimenti sono vittime della razionalizzazione. Purtroppo molte aziende agricole devono fare molto bene i conti per sopravvivere finanziariamente. Quindi risparmiano ovunque sia possibile.
Lo spazio per le stalle costa caro. E le stalle per animali con le corna costano da 15 a 35% in più di quelle per animali decornati. Se non sosteniamo le famiglie di contadini con animali con le corna, il loro numero diminuirà sempre più.
Oggi si devono versare indennizzi speciali per tante cose perché purtroppo non è possibile coprire tutti i costi con il prezzo dei prodotti. I prodotti si distinguono troppo poco dai prodotti  a buon mercato provenienti da cattive condizioni per gli animali anche nell'area EU. È quindi difficile rimanere concorrenziali di fronte ai prodotti a buon mercato. Si può risolvere in parte il problema creando dei marchi, ma non basta. Ecco perché la società deve contribuire attraverso le misure di promozione affinché un trattamento rispettoso degli animali sia possibile e finanziariamente sostenibile.

Quanto costa l'attuazione dell'iniziativa?
Al momento non c'è bisogno di ulteriori stanziamenti: può essere finanziata attraverso il normale budget per l'agricoltura che ammonta a 3000 milioni di CHF (3 miliardi) all'anno. Per l'attuazione sarebbero necessari circa 15 milioni di CHF. Sono facilmente trasferibili da un altra voce del budget (ad es. dai contributi per la qualità del paesaggio) a quella del sostegno delle corna. Se con il passare del tempo ci saranno molte aziende con mucche con le corna, cosa auspicabile, il contributo aumenterebbe. Ma in confronto all'intero budget per l'agricoltura sarebbe comunque minimo.

L'iniziativa non è semplicemente l'espressione di una tradizione ormai passata senza importanza attuale?
Certamente no. È giusto e necessario che la società sostenga i contadini e le contadine che accettano un maggiore impegno economico per tenere animali con le corna. Infatti sembra che si allevino sempre più spesso razze senza corna, pur non conoscendo ancora tutti gli aspetti dell'importanza delle corna. C'è bisogno di aziende che aiutano a conservare le corna. Ciò a beneficio degli animali di cui le corna fanno naturalmente parte.
Ci sono tanti altri aspetti inerenti il benessere degli animali promossi dalla Confederazione sostenendo le aziende che li mettono in pratica. Uno di questi aspetti è di lasciare le corna agli animali. Inoltre, è importante che ci siano persone che tramandano le conoscenze necessarie per tenere animali con le corna. Questo sapere è un importante bene culturale che va pure conservato.

I contrari

Il Consigliere federale Schneider Amman trova simpatica la questione, ma poi vota contro. Che senso ha?
Non lo capiamo nemmeno noi. Forse la trova troppo poco importante e pensa che fino ad oggi siamo sopravvissuti benissimo anche senza occuparci della problematica della decornazione. Forse pensa inoltre che, avendo sempre affermato che la Confederazione non sostiene gli animali con le corna, ora non può d'un tratto cambiare idea.

Comunità d'interesse IG Hornkuh, ks/asp 09.18